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Trekking: I Forti Genovesi, Usando la Mobilità Sostenibile

Aggiornamento: 4 dic 2023

saba wesser, genova

Buongiorno come state? Tra poco si parte!

Oggi vi porto con me in giro per i forti genovesi, utilizzando la mobilità sostenibile, ed ho cominciato proprio con lo storico trenino di Casella!


Mi sembra un pó di essere tornata nelle mie vesti di travel blogger pre pandemia, quando mi occupavo di marketing territoriale


Ebbene. Oggi, passo dopo passo, vi racconterò la mia giornata.



Oggi andrò ad utilizzare: Il trenino di Casella. Da Piazza Manin a Trensasco E la funicolare Zecca-Righi


Ed eccomi qui!

Vi racconto la mia giornata di #trekking di oggi.

Per chi mi segue da anni, sa che pratico questa attività da tempo collaborando con alcune aziende del settore, che ringrazio sempre di




Arrivo in Piazza Manin, alle 12.08 parte il trenino (pieno), dopo 4 fermate, scendo a Trensasco. Durata 20 minuti.




Il Trenino di Casella

Il trenino di Casella e la ferrovia storica, ancora funzionante, meglio conservate d’Italia. 

Parte da Piazza Manin, nel cuore della città,  ed è il mezzo di trasporto ideale per una gita fuoriporta nell’immediato entroterra alle sue spalle.

I suoi 25 km di binari a scartamento ridotto, si snodano sul crinale appenninico tra Valle Scrivia e Val Polcevera, attraversando forti pendenze, valli e boschi, come se fosse una ferrovia di alta montagna, ma mantenendosi nei primi 6 km in vista dal mare.

E’ stata progettata nel 1907, e la sua costruzione iniziò solo dopo la prima guerra mondiale, nel 1921. Furono necessari grandi opere di sbancamento di interi versanti montuosi, con la costruzione di ponti e di gallerie, lungo un tracciato che per la sua natura rese molto complesso il completamento dell’opera. Otto anni dopo nel 1929, la ferrovia venne finalmente inaugurata, entrando da subito nel cuore dei genovesi, che la utilizzavano sia per svago, sia per godersi il verde dell’entroterra, all’epoca collegate con la città solo da sentieri.

Sorsero quindi tra l’alta Val Polcevera e la Valle Scrivia numerose ed eleganti abitazioni destinate alla vacanza della borghesia genovese, che iniziava a sperimentare un nuovo concetto di “villeggiatura”, alla ricerca dell’equilibrio con la natura.

(ho perso tutte le foto... le devo scaricare dal post di facebook)

I forti li conosco tutti e visti decine di volte, ma non mi stanco mai di loro. Abbiamo una così grande fortuna ad averli a 20 minuti dal centro, che non andare a visitare il nostro patrimonio storico, culturale e ambientale, è un tale spreco.

Quindi, da genovese e da blogger, ho sempre pubblicizzato le nostre fortificazioni.

Oggi ho voluto diversificare e organizzare questa gita, utilizzando sia il trenino di Casella, che la funicolare.

mobilità sostenibile

Costo totale 3 euro – solo del ticket del trenino. La funicolare gratis

DOPO 4 FERMATE SCENDO A TRENSASCO

Appena scesa dal trenino, mi dirigo verso i pannelli informativi, anche se conosco bene la zona, è mia abitudine da escursionista, fare sempre delle foto alle mappe, per rendermi conto di dove sono, una volta dentro i boschi o le foreste. Quindi fatelo sempre anche voi!!!


ED ECCO L’INIZIO DEL SENTIERO…

(devo ricercare foto9

Prendo subito la ripida salita entrando nella fitta vegetazione, fino ad arrivare alla segnaletica che indica dritto per il Forte Diamante che impetuoso anche se un pó acciaccato, mi sta aspettando, e una deviazione sulla sinistra per la neviera.


La ripida salita prosegue inesorabile, onestamente pensavo di fare più fatica dopo mesi e mesi di sedentarietà, dovuta alle varie emergenze ed impegni… Invece, su dritta come una scheggia! Forse anche grazie alle mie inseparabili #Lowa, con cui collaboro dal 2016! Questo che vedete è il mitico modello Inoox Mid GTX – Task Force (usato anche dalle forze militari americane!!!).

Ho brillantemente superato il primo tratto in salita!!! Sono felicissima!!!

Davanti a me Genova…

Scatto qualche fotografia del panorama che si prospetta dinanzi a me.

Genova, adagiata elegantemente tra mare e monti, e la Val Bisagno sulla sinistra.

Il Parco delle Mura, o più comunemente chiamato Parco Peralto, deve il suo nome alle Mura erette nel 1600, a difesa della città di Genova e del suo porto. Parliamo di un importante patrimonio storico e architettonico. E’ l’ area verde più grande di Genova, con circa 800 ettari di colline fra la Valpolcevera e la Valbisagno, che conserva alcuni forti militari costruiti fra il XVII e il XIX secolo (tutti completati sotto il Regno Sabaudo dopo il 1815).

Qui possiamo anche visitare l’Acquedotto storico, antica e complessa struttura di approvvigionamento dell’acqua per la città, inoltre l’imponente cinta muraria del 1626, limite alla crescita della città fino al secolo scorso, di cui ancora oggi sono conservati 13 dei 20 km originari, ed è la più lunga in Europa, seconda sola alla Grande Muraglia Cinese.

IL FORTE DIAMANTE mi sta aspettando!!!

Finalmente sono in cima! Rimango ad ammirare queste meraviglie tra storia e natura, vorrei fermarmi di più, ma resto giusto il tempo di una mela.

FORTE DIAMANTE

Il Forte Diamante è la postazione di difesa  situata più a nord fuori dal comune di Genova e facente parte del comune di Sant’Olcese, sulla vetta del Monte Diamante, da cui prende il nome, a circa 667 m. s.l.m.

E’ uno dei più caratteristici forti dell’intera cinta muraria, considerato uno dei castelli più belli d’Italia.

Il Forte Diamante (667 s.l.m.), si trova sulle alture tra la Val Bisagno e la Val Polcevera, fu eretto in soli due anni tra il 1756 ed il 1758, dalla Repubblica di Genova, prendendo il nome del monte stesso, sotto la guida dell’ingegnere Jacques De Sicre e dall’architetto Robert De Cotte, in posizione strategica per controllare le mosse del nemico nelle valli sottostanti, proteggendole dagli assalti nemici.

Anticamente vi era un ponte levatoio.

Il Forte è stato teatro di violentissimi combattimenti tra le truppe degli Asburgo sotto la guida del Comandante austriaco luogotenente Generale Conte di Hohenzolleme, ed i francesi, sotto il comando del Generale Bertrand, durante l’assedio austriaco di Genova, del 30 aprile 1800, dove gli austriaci furono cacciati grazie all’aiuto del Generale Soult, il quale inviò dal Forte Sperone, due battaglioni per sostenere il piccolo presidio francese. 


Inizio a scendere i 14 tornanti in direzione Righi, seguendo il sentiero sino ad arrivare all’incrocio con altre deviazioni: Manasseno e qualcosa che non si legge più, Forte fratello Minore ma proseguo verso il Forte Puin.


Un miglioramento e la messa in sicurezza dei percorsi, con il diposizionamento e il rifacimento della obsoleta segnaletica con nuovi pannelli informativi, ricchi di nozioni storiche e naturalistiche, darebbero una maggiore importanza ai nostri forti. Così come, lo sfalcio ed il mantenimento della vegetazione e la pulizia dei percorsi e dell’ambiente circostante.


Mi volto e alle spalle il Forte Diamante. Poi, continuo sul sentiero verso il Forte Puin


Forte Puin, Forte Sperone e Forte Begato, li posti sui crinali come soldati, a difendere la città. La mia mente inizia a raccontarmi delle storie, calpestare il suolo pensando all’impero sabaudo, agli austriaci… penso che ci vorrebbero più pannelli didattici, più informazioni. Sto camminando sulla nostra storia.

Davanti a me il Forte Puin, dietro il Forte Sperone

FORTE PUIN

Il Forte Puin (511 m), posto su un dosso erboso molto panoramico. Il Forte Puin situato a quota 511 metri sul l.m., si trova in un punto molto panoramico che domina tutto il “Parco delle Mura”. Per questo motivo, viene utilizzato dal Comune di Genova, per l’avvistamento degli incendi. 

Continuo a scendere e mi trovo all’interno delle mura. Costeggio tutto il Forte Sperone, ricordo quando da giovane, andavo alla Polveriera e con nostalgia, continuo la mia discesa.

Ed eccolo lì il mio forte preferito: il FORTE RATTI

Adagiato sulla collina come una donna sinuosa.

Verso l’uscita dalle Baracche supero il cancello dell’Avvocato e su asfalto, vado verso il parcheggio del Righi, in direzione della funicolare. Sono diverse le persone e le auto parcheggiate. Ci si saluta tutti, anche se non ti conosci, perché nella natura non si capisce come mai, si è più socievoli.


Superato il ponticello, per credo 1 km in discesa, arrivo al capolinea della funicolare del Righi.

Funicolare Zecca - Righi


Costruita tra il 1895 e il 1897, costituisce un collegamento tra il centro città di Genova e le sue alture.

Si parte immersi dal traffico da Largo la Zecca nel centro di Genova,  e si arriva in collina verso il Parco Peralto al Righi, dove partono i sentieri che portano agli antichi Forti della città e dove il panorama è davvero unico.

Dalla stazione del Righi (posta a 292 m slm), si gode un panorama sulla città da cartolina, con un dislivello totale di 279 metri su un percorso di circa 1430 m (dei quali circa 700 in galleria).

La linea è molto apprezzata da escursionisti, ciclisti (le bici sono ammesse) e famiglie, che si concedono una gita fuori porta. In questo viaggio colpisce il rapido cambio di paesaggio. 

Inaugurata nel 1895 inizialmente su due tronchi separati, ha subìto nel corso degli anni vari lavori di rifacimento ed ammodernamento; nel 1966 si arrivò al suo percorso attuale unendo i due tronchi, mentre nel 1989 fu svolto l’ultimo ammodernamento globale.

Ogni vettura è in grado di portare ben 156 passeggeri e le partenze sono mediamente ogni 20 minuti, con un viaggio che dura circa 12 minuti.


Sono le 16.59. Parte alle 17

Scatto una foto e salgo. Non ho da sedermi. È piena. Dopo 13 km a piedi cosa pretendi, pure di sederti???

Che figata pazzesca!!!! Adoro il trasporto verticale, sono una grande fan!!!

Continuo a sorridere, mentre gli altri parlano di ravioli e di cena. Io sono felice cos

Scendo a Largo la Zecca. Attraverso la strada e prendo Via Cairoli, alla fine mi ritrovo davanti a Tursi, faccio una foto

Spero che l’articolo sia stato di vostro gradimento, e che vi abbia fatto venire la voglia di provare questo anello dei forti, utilizzando i 2 mezzi di trasporto, storici di Genova:

Il trenino di Casella e la funicolare.

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